L’Associazione Thyroid Nodule Therapies TNT lancia la campagna #Salvalatuatiroide

Reggio Emilia 21 novembre 2022


L’Associazione Thyroid Nodule Therapies TNT lancia la campagna #Salvalatuatiroide

In Italia vengono eseguiti annualmente oltre 40.000 interventi chirurgici di asportazione totale della tiroide, per l’80% dei casi su donne, ma solo nel 2% dei casi è stata salvata la parte sana della ghiandola.

Con la campagna #Salvalatuatiroide, ideata e sostenuta in Italia dall’Associazione Thyroid Nodule Therapies, si vuole portare a conoscenza dei cittadini che esiste un approccio innovativo e mininvasivo alla cura delle patologie nodulari tiroidee che consente di evitare modalità di intervento di asportazione della ghiandola.
Le conseguenze della chirurgia classica sono oggi superabili in molti casi grazie a tecnologie avanzate quali l’ablazione con radiofrequenza (RFA) che è il sistema ablativo di più vasto utilizzo. Altre tecnologie correlate includono microonde (MWA), laser (LA), ultrasuoni focalizzati (HIFU).
Gran parte dei noduli benigni, ma anche i microcarcinomi papillari, che comprendono la maggioranza delle diagnosi maligne, potrebbero oggi venir eliminati attraverso la “termoablazione” con RFA o tecnologie correlate. Questi interventi ambulatoriali sono effettuati sotto la guida ecografica e non necessitano incisioni chirurgiche.
I vantaggi per il paziente degli approcci termoablativi ecoguidati minimamente invasivi nei confronti della chirurgia standard sono molteplici:

  • assenza di cicatrici,
  • conservazione della tiroide normale non nodulare,
  • preservazione del normale funzionamento della tiroide,
  • nessuna necessità per il paziente di assumere terapia con ormoni tiroidei,effetti collaterali minimi,
  • nessuna intubazione per l’anestesia generale,
  • nessun tubo di drenaggio,
  • nessun ricovero ospedaliero,
  • recupero molto più veloce alle attività quotidiane.

Tali vantaggi, a fronte di una equivalenza terapeutica con l’intervento tradizionale, si traducono sostanzialmente in un sensibile miglioramento della qualità della vita del paziente.

L’impegno dell’Associazione TNT e del suo Presidente, Roberto Valcavi, con la campagna #Salvalatuatiroide è portare alla conoscenza dei cittadini l’esistenza di queste nuove opzioni miniinvasive e stimolare il confronto con la comunità scientifica sui benefici che tale approccio comporta.

Cosa sono i noduli tiroidei e le terapie disponibili

Il nodulo tiroideo, cioè una lesione della tiroide distinta dal tessuto normale, è di comune riscontro. Mentre studi condotti negli anni ‘70 basati sull’ispezione e sulla palpazione avevano riportato una prevalenza del nodulo tiroideo dal 3 al 7% sul totale della popolazione, l’introduzione più recente della ecografia ha rivelato che la percentuale dei noduli tiroidei è in realtà assai superiore, variabile da un minimo del 20% ed un massimo del 76% della popolazione
generale.

È interessante notare che il nodulo tiroideo di riscontro ecografico ha una prevalenza simile a quella descritta da studi autoptici degli anni ’50, e cioè che il numero dei noduli riscontrati con ecografia corrisponde a quello rilevabile con esame del tessuto della ghiandola.

Non solo: si è rilevato che i pazienti con un nodulo tiroideo palpabile sottoposti ad ecografia presentano una percentuale di noduli aggiuntivi compresa tra il 20 e il 48%.

I noduli tiroidei sono più comuni nelle persone anziane, nelle donne, nei soggetti provenienti da aree geografiche carenti di iodio e in coloro che hanno una storia di esposizione alle radiazioni ionizzanti.

Va infine considerato che i noduli tiroidei vengono spesso individuati nel corso di esami del collo svolti grazie a vari sistemi diagnostici per immagine quali esami doppler delle carotidi, TAC, Risonanza Magnetica e PET, eseguiti per motivi non correlati a malattie della tiroide.

Così, l’uso diffuso di tecniche di imaging ha mostrato l’esistenza di una vera e propria epidemia di noduli tiroidei non palpabili, a volte ai limiti inferiori anche del rilevamento ecografico. Ne consegue che un numero crescente di noduli tiroidei asintomatici è sottoposto ad ulteriori approfondimenti, i quali determinano un crescente aumento delle diagnosi dei tumori tiroidei ed
in particolare dei microcarcinomi papillari tiroidei.

In conseguenza, il ricorso all’intervento chirurgico di asportazione della tiroide è aumentato enormemente: nel 2016 sono stati eseguiti in Italia circa 40.000 interventi chirurgici di asportazione totale della tiroide, per l’80% dei casi su donne, ma solo nel 2% dei casi è stata salvata la parte sana della ghiandola.

Nel caso di piccole lesioni maligne della tiroide generalmente prive di aggressività (MPTC), viene essere raccomandato di non effettuare alcun intervento quanto piuttosto di monitorare il/la paziente. Questo concetto di “active surveillance” (sorveglianza attiva) in realtà è respinto dai molti pazienti che, una volta diagnosticato il carcinoma, preferiscono sottoporsi all’intervento
chirurgico che viene loro offerto dagli specialisti che seguono le comuni linee guida.

L’alternativa all’intervento chirurgico e alla semplice sorveglianza è rappresentata, dunque, dalle terapie ablative che offrono una soluzione al problema evitando l’intervento chirurgico di asportazione parziale o totale della ghiandola e salvando così la tiroide.